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L’EPOCA DI VIGANÒ

La ricorrenza di Sant’Apollonia cade il 9 febbraio e Viganò la celebra con i suoi ravioli dolci: per una settimana la festa del paese rallegra grandi e piccini.
Nel grande giorno di festa tutti si divertono e a Viganò, fin dalle prime luci dell’alba, iniziano a comparire tante piccole bancarelle; ognuno sa cosa fare, dove andare e soprattutto sa che in questo giorno speciale l’unica cosa che conta è divertirsi e mangiare ravioli dolci fino a scoppiare!

I ravioli dolci sono gli ospiti più speciali in questa grande festa.

I ravioli dolci di Sant’Apollonia

Un panificio famoso per la produzione di ravioli dolci è il panificio Sala, che ormai da molti anni vende i ravioli dolci artigianali, ma il contributo personale delle famiglie del paese ha reso questo dolce uno e mille allo stesso tempo: ogni famiglia ha il suo ingrediente segreto, ogni nonna ha il suo tocco magico, ogni mamma ha un suo ricordo che finisce nell’impasto, ogni bambino che oggi assaggia domani custodirà questi segreti e li impasterà ancora e ancora.

Non è facile, quindi, darvi una ricetta per questo dolce. Quello che possiamo dirvi è che si tratta di un impasto a forma di raviolo ripieno con cacao, biscotti, uva sultanina, spezie e canditi… che finisce per essere fritto! E spolverato di zucchero a velo. GNAM!

Il ripieno è il vero segreto

Quello che oggi è un appuntamento fisso dell’inizio di febbraio, non esisteva prima della Seconda Guerra mondiale.
Negli anni ‘50 del secolo scorso Viganò aveva solo 700 abitanti, ma ben 10 osterie che erano il punto di svago dei cittadini. L’assaggio e la produzione dei ravioli è incominciata proprio in quelle osterie che hanno dato avvio alla festa, solo in un secondo momento è arrivato anche il contributo dei singoli abitanti del paese alla manifestazione.

Il Sindaco di Viganò tiene molto a questa tradizione perché è qualcosa che lega lui al passato e che lega anche i nonni ai nipoti; questi ultimi, a loro volta, porteranno avanti la tradizione, si spera ancora per molti anni.

Come facciamo a sapere cosa pensa il Sindaco del paese?
Semplice! Lo abbiamo intervistato in videoconferenza lo scorso giovedì.

Il momento dell’intervista al Sindaco di Viganò

In quella occasione il Sindaco, Fabio Bertarini, ha affermato che le preparazioni di questa festa sono impegnative e coinvolgono tante persone, compresi bambini di 10 anni ed anziani di 90, che si aiutano a vicenda. Solo con questo filo teso sono sempre riusciti a preparare tutto. All’epoca delle prime edizioni le bancarelle erano solo una decina, ma ora gli espositori sono quasi centotrenta! Con il tempo, quindi, l’appuntamento annuale di inizio febbraio con la Festa di Sant’Apollonia, che dura una settimana, è diventato imprescindibile non solo per il paese, ma per tutta una vasta area geografica circostante.

Gli abitanti hanno tutti qualcosa da fare nei giorni che precedono il 9 febbraio: c’è chi si occupa della bancarelle, chi si impegna per garantire la sicurezza dei partecipanti, chi allestisce nella palestra il mercatino… e poi ci sono loro: le nonne e i bambini che da moltissimi anni si occupano della produzione artigianale dei ravioli.

Il paese di Viganò nei giorni della Festa di Sant’Apollonia

Abbiamo chiesto al Sindaco se avesse mai pensato di

RENDERE I RAVIOLI DI SANT’APOLLONIA
UN DOLCE INTERNAZIONALE

e abbiamo scoperto che non solo non ci ha mai pensato, ma nemmeno intende farlo perché se i ravioli diventassaro un dolce internazionale perderebbero la magia e il valore che hanno portato fino ad ora a Viganò.

Sant’Apollonia, come il Natale,
arriva una volta l’anno

e la magia sta nell’attesa
e nei rapporti tra le persone e le generazioni
che la ricorrenza è in grado di rinsaldare
.

ARTICOLO DI SOFIA CARESANI, NOEMI TATTI CAROZZI, BEATRICE VIGANÒ

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