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Assaggi di futuro: incontro con Luigi Garlando

Dopo aver partecipato all’incontro tenutosi qui a scuola venerdì 28 gennaio con lo scrittore Luigi Garlando, mi sono trovata a riflettere su alcune parole che ho ascoltato e in particolare mi ha colpito il modo in cui all’autore risulta naturale spiegare a bambini e ragazzi temi tanto seri che di solito vengono affrontati tra adulti.  Mi riferisco alla politica, alla mafia, al bullismo, alla giustizia, alla legalità… argomenti che sembrano lontani da noi, ma che in realtà fanno parte anche del nostro quotidiano. Mi sono sentita completamente in accordo con lui quando ha dichiarato che non esistono temi da adulto o da bambino, tutto dipende dal modo in cui li affronti.

Al momento non ho ancora letto nessuno dei libri di Garlando, ma credo che inizierò da quello che lo ha reso più famoso: ”Per questo mi chiamo Giovanni”, anche perché quest’anno ricorrono i trent’anni dal 23 maggio del 1992, giorno della strage di Capaci, in cui fu ucciso, in un attentato di stampo mafioso, il magistrato Giovanni Falcone. Questa ricorrenza può rappresentare una buona occasione per avviare la mia conoscenza attraverso la lettura del romanzo che ne mette al centro la vicenda professionale e umana.

Garlando ci ha raccontato di inventare le storie cercando di inserire sempre fatti realmente accaduti con ambientazioni in luoghi e città scoperte durante i suoi viaggi e questo aspetto mi incuriosisce molto e lo trovo utilissimo perché unisce al piacere della lettura la possibilità di imparare sempre cose nuove. Non so, invece, se avrò mai l’occasione di imbattermi nella conoscenza delle Cipolline, perché il tema del calcio non è una mia grande passione!

Mentre tornavo in classe con i miei compagni, mi sono resa conto che quella piccola dedica sul foglio bianco, accompagnata da un’elegante firma, era il mio primo autografo e l’avevo ricevuto da uno scrittore di fama mondiale, che ha scelto di fare il giornalista e di scrivere romanzi per ragazzi. 

Penso che i suoi libri, che presentano spunti e riflessioni a volte da adulto, possano ispirare e avvicinare con passione e interesse noi ragazzi sia alla lettura che al mondo che ci aspetta, preparandoci ad affrontare con sapienza le sfide della vita.

Io non ho idea di cosa vorrò fare da grande, ho tante passioni, ma non ne coltivo una in particolare e quindi mi ha aperto uno spiraglio il fatto che Luigi Garlando sia riuscito a trasformare i suoi interessi nel suo lavoro. Mi colpisce molto la pazienza, la dedizione, la gentilezza, la saggezza, ma soprattutto l’umiltà che ho potuto osservare e apprendere nel poco tempo in cui ho potuto ascoltarlo.

Mi piacerebbe molto rivederlo per conoscerlo meglio o, addirittura, intervistarlo. E la prossima volta prometto che non mi farò trovare impreparata!

articolo di Noemi D.
classe II C

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